Gestazione per altri in letteratura

Il punto di vista dei figli  

Il dibattito attorno alla gestazione per altri (GPA) è sicuramente uno dei più attuali e accesi. Le opinioni a favore o contro questa pratica controversa dividono la popolazione, femministe comprese. Simili differenze si riscontrano anche a livello legale: se in Svizzera la GPA è vietata e in Italia è recentemente diventata reato universale, in altri contesti la maternità surrogata – commerciale o altruistica – è invece permessa o tollerata.  

Come sempre le implicazioni etiche, mediche, sociali e personali influenzano l’arte, il cinema e la letteratura. Non è quindi sorprendente che nel corso degli ultimi anni le narrazioni di GPA siano emerse in maniera preponderante in ambito letterario e cinematografico. Tra i numerosi film che trattano la tematica, cito il lungometraggio francese Diane a les épaules (2017) la cui protagonista accetta di fungere da surrogata per una coppia di amici omosessuali, il documentario Google Baby (2009) che ripercorre il percorso di GPA commerciale tra Israele – luogo di provenienza dei genitori intenzionali –, Stati Uniti – nazione in cui vivono le donatrici di ovociti – e l’India – dove si trova la clinica per la fertilità in cui vengono reclutate le gestanti, e, infine, Surrogacy Underground (2023) che propone un viaggio alla scoperta dei vari protagonisti coinvolti nel progetto di GPA attraverso Italia, Grecia, Regno Unito e Ucraina.  

È interessante notare che sebbene la letteratura si sia recentemente chinata su questa tematica, in Italia sono ancora pochi i romanzi che trattano di maternità surrogata.

Tra le autrici italiane che hanno scritto opere di finzione letteraria su questo tema vi sono Melania Mazzucco, autrice di Sei come sei (2015), Barbara Alberti, Non mi vendere, mamma! (2016) e Il mio nome è Maria Maddalena di Roberta Trucco (2019), la quale ha pubblicato anche il breve pamphlet contro la gestazione per altri intitolato Pacha Mama (2024). Sono invece molte le intellettuali, femministe e ricercatrici italiane che hanno approfondito il tema, attraverso varie discipline, tra cui le filosofe Luisa Muraro e Adriana Cavarero, la storica Lucetta Scaraffia, e le sociologhe Laura Corradi e Daniela Bandelli. Per chi si interessa all’argomento, il tema della GPA è stato approfondito di recente nel corso del simposio intitolato The Politics of Reproduction: Surrogacy in Literature, Film, Visual Art, and Social Media, co-organizzato da me in collaborazione con la University of Massachusetts Lowell, la Georgetown University, la George Washington University e la Fondazione Sasso Corbaro (gli interventi dei due keynote speech tenuti dai registi Rossella Anitori e Darel Di Gregorio e della storica Rickie Solinger possono essere rivisti qui), e nella tavola rotonda sulla GPA organizzata da me nell’ambito del ciclo dedicato ai “Tabù della maternità” della Fondazione Sasso Corbaro, a cui hanno partecipato la scrittrice Roberta Trucco, i registi Rossella Anitori e Darel Di Gregorio, il teologo Alberto Bondolfi, la bioeticista Chiara Lalli, e le sociologhe Daniela Bandelli e Laura Corradi. 

In questo articolo non è mia intenzione ripercorrere il lungo e complesso dibattito che ruota attorno alla GPA. Mi interessa invece soffermarmi brevemente su come la tematica sia stata ripresa nel contesto italofono, in ambito letterario e cinematografico.

Nonostante i diritti dei figli siano spesso citati, le discussioni sulla gestazione per altri finiscono per focalizzarsi sullo sfruttamento del corpo femminile e sui limiti della libertà di scelta delle madri surrogate e delle donatrici di ovociti.

Come ha fatto notare Daniela Bandelli, tuttavia, è importante e necessario riportare la riflessione anche sui figli e sul loro benessere. Un punto di vista ancora minoritario che, tuttavia, è stato esplorato in ambito letterario e cinematografico. Se nel romanzo Non mi vendere, mamma!, il feto dialoga con colei che lo porta in grembo per conto di un’altra famiglia, cercando di convincerla a tenerlo con sé, ne Il mio nome è Maria Maddalena il racconto in prima persona è intercalato dalle voci dei feti dei due gemelli che parlano fra di loro. In questi romanzi, la rappresentazione del feto in quanto individuo e l’importanza del legame tra il bambino non ancora nato e la gestante sono in sintonia con le tesi delle scrittrici, entrambe contrarie alla GPA. Nel documentario Surrogacy Underground, invece, il punto di vista di chi è nato da madre surrogata è rappresentato dalla testimonianza di una figlia ormai adulta che si riferisce positivamente alla sua esperienza, normalizzandola. La giovane donna intervistata ha mantenuto un contatto con la donna che l’ha partorita, la quale viene chiamata “mamma di pancia”, contribuendo ad allargare o a sfidare il concetto di famiglia tradizionale e riconoscendo così alla madre surrogata il suo ruolo e un suo posto specifico. Indipendentemente dalle opinioni personali a favore o contro questa pratica, sembra infatti che le esperienze più soddisfacenti – come teorizzato (e auspicato) anche da alcune femministe (tra cui Murgia, Lewis e Kimball) – si riscontrino proprio

nelle famiglie in cui ai figli e alle figlie non viene taciuta la verità sulle loro origini e a cui si permette di mantenere, qualora lo desiderino, un legame con la donna che li ha partoriti/e.

Bibliografia

B. Alberti, Non mi vendere, mamma!, nottetempo, 2016.

D. Bandelli, Sociological Debates on Gestational Surrogacy. Between Legitimation and International Abolition, Springer, 2021.

A. Cavarero, Donne che allattano cuccioli di lupo. Icone dell’ipermaterno, Castelvecchi, 2023.

L. Corradi, Nel ventre di un’altra, Una critica femminista delle tecnologie riproduttive, Castelvecchi, 2021.

A. Kimball, The Seed. Infertility is a Feminist Issue, Coach House Book, 2019.

S. Lewis, Full Surrogacy Now. Feminism Against Family, Verso, 2019.

M. Mazzucco, Sei come sei, Einaudi, 2015.

L. Muraro, L’anima del corpo. Contro l’utero in affitto, La Scuola, 2016.

M. Murgia, Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi, Mondadori, 2023.

M. Murgia, Dare la vita, Rizzoli, 2024.

L. Scaraffia, La fine della madre, Neri Pozza, 2017.

R. Trucco, Il mio nome è Maria Maddalena, Marlin, 2019.

R. Trucco, Pacha Mama, Giannini, 2024.

Filmografia

F. Gongeart, Diane a les épaules, Petit Film, 2017.
F. Zippi Brand, Google Baby, HBO, 2009.
R. Anitori e D. Di Gregorio, Surrogacy Underground, WildMovie, 2023.

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