Il dialogo inter-temporale della rivista per le Medical Humanities

In cammino attraverso la cura

Nel 2007 nasceva la rivista per le Medical Humanities. L’editoriale inaugurale sottolineava l’importanza di quel per, nel titolo. Non sarebbe stata una pubblicazione di una disciplina o di un determinato settore professionale, bensì sarebbe stato “un cammino da percorrere insieme e di cui non certe sono in partenza le mete” per interrogarsi “sul senso della malattia, della cura e delle sue istituzioni”.

Quindici anni di cammino sono stati disseminati con cinquanta numeri cartacei, germogli di senso per i vari attori, che hanno collaborato alla loro realizzazione, e per tutti i lettori che hanno trovato in essi spunti di riflessione e di approfondimento. Nel tempo questi germogli sono cresciuti e si sono trasformati in un vasto bosco di pensieri. Il cammino si è, quindi, ritrovato in una foresta, che ha contribuito a costituire con il proprio incamminarsi. Se incerte erano le mete, alla fine la rivista per le Medical Humanities è giunta ad una casa—fitta, mutevole, viva, proprio come un bosco—che ha costruito con il suo stesso divenire. Questa casa è oggi custodita nell’Archivio.

Il cammino non si è concluso qui. Noi, viandanti di senso, ci siamo solo riposati per ripartire lungo nuovi sentieri, che si sono svelati ai nostri occhi una volta giunti nel cuore della foresta. Ci ritroviamo ancora una volta con incerte mete, ma con piena fiducia nel valore dell’incamminarsi lungo sentieri inesplorati, senza pensare troppo alla rassicurazione di una meta presunta. Per noi, infatti, il senso della cura risiede nel percorso e non tanto nella destinazione, nel camminare insieme piuttosto che nel giungere soli al traguardo. Con questa visione nascono i Sentieri nelle Medical Humanities, in cui ogni articolo è una stradina che si insinua nel bosco delle Medical Humanities, una via che riporta a casa e riparte da essa. Il formato online garantisce dinamicità a questo reticolo di sentieri, che muta con il passare del tempo proprio come accade in un bosco, fornendo sempre nuovi e diversi collegamenti, sentieri inesplorati, strade sussurrate.

La dinamicità e densità di un bosco possono anche disorientare, spaventare, far perdere l’orizzonte di senso, soprattutto quando i sentieri si mescolano con dolorose esperienze di vita che ostacolano il cammino e richiedono una pausa. Ecco allora che si può manifestare il bisogno di trovare una radura, a cui accedere per riposarsi, per distendersi, per prendere tempo e riflettere. I Quaderni delle Medical Humanities incontrano il lettore con questa missione. Vogliono offrire l’opportunità di fermarsi e approfondire le parole della cura, prendendo nota dei propri pensieri e delle proprie difficoltà, aprendo uno spazio in cui prendersi cura di sé attraverso e nelle parole. Infatti, le pagine di ogni numero dei Quaderni ruotano attorno ad una parola specifica della cura e in chiusura presentano dei fogli bianchi, che sono un invito a scrivere, a prendere tempo, a prendersi cura di sé in questa radura.

Archivio, Sentieri nelle Medical Humanities, Quaderni delle Medical Humanities costituiscono il cammino della Rivista per le Medical Humanities, casa in cui tutti voi siete invitati ad entrare. Troverete alberi di senso, sentieri di ritorni a casa e ripartenze, radure di cura, in un dialogo inter-temporale tra Archivio, Sentieri e Quaderni, a cui tutti voi siete chiamati. Perché, come affermato quindici anni fa, “solo nell’incontro e nel dialogo tra coloro che vivono l’esperienza dolorosa della malattia e le difficoltà del curare, tra coloro che pensano che da un destino che ci condanna tutti, un giorno o l’altro, alla malattia e alla sofferenza possa sempre nascere un nuovo giorno, questa nuova rivista rimarrà vitale e, con umiltà, utile.”

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