La firma e il silenzio

Un racconto a puntate

“La firma e il silenzio” è il primo episodio di un racconto a puntate che esplora le tensioni e le possibilità di incontro tra economia e cura. Con uno stile semplice ma denso di simboli, il racconto mette in scena le relazioni che si costruiscono (e si spezzano) attorno alla fiducia, al denaro, al linguaggio degli esperti, alla fragilità di chi si affida. Nel corso delle prossime uscite – puntuali, ogni sabato mattina – seguiremo i personaggi e i loro gesti quotidiani per interrogarci su cosa significhi, oggi, prendersi cura in contesti apparentemente lontani dalla medicina.

C’era una volta un broker finanziario che voleva dare consigli alle persone su come gestire i propri risparmi, frutto di anni e anni di lavoro. Il broker era solito prendere un foglio bianco e una penna per disegnare l’andamento dei mercati, dei tassi di interesse, spiegandoli alle persone che non potevano capire, le raffinatezze della finanza, i segreti di chi conosceva l’inflazione, l’impatto dei dazi, l’attualizzazione dell’incertezza.

Un giorno il broker, nel suo bell’abito firmato, incontrò un anziano signore che aveva lavorato da quando aveva sei anni, come operaio, impiegato, contrabbandiere e, infine, come indipendente. Aveva superato una guerra mondiale, una guerra vera, e verso i quarant’anni si era consumato le mani a furia di spostare sacchi, trascinare latte di vernice. L’anziano signore indossava delle scarpe più consumate ai lati che al centro, a causa di un’andatura particolare dovuta ai suoi piedi piatti. Il signore aveva portato dal broker i risparmi di una vita, in banconote, e voleva avere il parere dell’esperto per mettere al sicuro quei soldi, visto che già un paio di volte si era rotto un braccio nel tentativo di far scappare dei ladri da casa, in cerca proprio di quelle banconote.

Niente di più facile per il nostro broker-eroe: tirò fuori le sue armi magiche – foglio, penna e calcolatrice – e mostrò all’anziano signore le mirabilie del mercato, i suoi segreti, gli incredibili guadagni che lo attendevano. Era facile. Dare i soldi a lui e aspettare comodamente in poltrona che i soldi rientrassero dalla finestra, da quanti ne avrebbero fatti. Aveva un affare proprio giusto per lui, che aveva fatto l’operaio: Parmalat. Un investimento sicuro, da puntarci tutto su, meglio che alla roulette. Ma la diversificazione? Mi hanno detto che … non si preoccupi, lei diversifica già con la pensione, che è sicura, e con la sua casa di proprietà; di base, le consiglierei anch’io di diversificare gli investimenti, ma nel suo caso, con questo affare qui, no, non possiamo permetterci di perdere del guadagno per andare sul sicuro; che poi quanto sicuro vuole essere? Qua siamo già al sicuro al 100%, faccia 99% e l’1% me lo dia come fiducia; tanto è scritto qui – e mostrò il foglio, indicandolo con la penna – il rendimento è certo. Gioco di carte e il contratto fu subito pronto, la penna tesa per siglare l’accordo. E l’anziano signore firmò.

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