La visione e la tequila

Un racconto a puntate

“La visione e la tequila” è il quinto episodio di un racconto a puntate che esplora le tensioni e le possibilità di incontro tra economia e cura. 

Il primo episodio, “La firma e il silenzio”, si trova qui.
Il secondo episodio, “Il latte e la polvere”, si trova qui.
Il terzo episodio, “Palliative care fore business”, si trova qui.
Il quarto episodio, “Il senso dimenticato di una zappa”, si trova qui.

Con uno stile semplice ma denso di simboli, il racconto mette in scena le relazioni che si costruiscono (e si spezzano) attorno alla fiducia, al denaro, al linguaggio degli esperti, alla fragilità di chi si affida. Nel corso delle varie uscite – puntuali, ogni sabato mattina – seguiremo i personaggi e i loro gesti quotidiani per interrogarci su cosa significhi, oggi, prendersi cura in contesti apparentemente lontani dalla medicina.

«Il fallimento di Lehman Brothers, 15 settembre 2008». Così recitava la pagina frontale della locandina. Sullo sfondo, una foto di Manhattan. «Una tavola rotonda per comprendere i motivi del fallimento, le conseguenze e imparare dagli errori». Riportava il retro del documento. Questa volta come sfondo appariva, leggermente sfocata, un’immagine di alcune persone con degli scatoloni in mano: ex-dipendenti di Lehman Brothers che avevano perso il posto da un giorno all’altro. Nella parte bassa della locandina, quasi come una firma, Where Vision Gets Built, lo slogan di Lehman Brothers, quando ancora esisteva. Perché i promotori dell’evento avevano voluto inserire quel motto, lì in fondo? Cosa volevano comunicare? 613 miliardi di debiti bancari, la più grande bancarotta della storia degli Stati Uniti, l’inizio della crisi finanziaria del 2008 che ha coinvolto tutto il mondo. Where Vision Gets Built. Cosa vorrà dire? Dove si costruisce la visione? O forse: dove si costruisce una visione? Cambia un articolo, cambia tutto. O ancora, si potrebbe dire “Dove la visione prende forma” o “Dove nasce una visione”. Lehman Brothers – Where Vision Gets Built. Senso letterale o metaforico? È da intendersi il futuro con la parola visione, oppure è da considerarsi nella sua declinazione progettuale? Si racconta che negli ultimi giorni di Lehman Brothers la forza vendita sia lentamente sparita, fuggita via, con solo due terzi dei dipendenti presenti nell’ultimo giorno. Avevano portato in ufficio la tequila e i propri curricula. Where Vision Gets Built. Forse volevano immaginare un futuro diverso per loro stessi, o magari un passato alternativo, scelte differenti, rimpianti, rimorsi. È tutta una questione di prospettiva alla fine, di visione si potrebbe dire. Non era una mancanza di rispetto – come alcuni sostengono, con il mondo sull’orlo della crisi ti metti a brindare? – no, era un tentativo di offuscare la propria vista, tentare un altro sguardo sulla realtà. Dedicare anni della tua vita al pensiero di essere immortale e scoprire che la certezza della tua esistenza risiede su un buco di 613 miliardi di dollari, più 155 miliardi di debiti obbligazionari. No, non sei Too Big To Fail. Non ti salvano questa volta e magari sei pure arrivato al momento sbagliato, nell’ultimo anno, sei appena uscito dall’università, fresco di laurea prestigiosa, di buone intenzioni e sogni. Where Vision Gets Built, recita lo slogan. Non vuoi partecipare al sogno americano? Tequila per questa fine, tequila per questa visione non realizzata. Lehman Brothers – Where Vision Gets Built in Tequila. Forse dovevano aggiungere questo alla locandina.

Cosa ne pensi?
Condividi le tue riflessioni
e partecipa al dialogo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Desideri essere aggiornato sulle ultime novità dei Sentieri nelle Medical Humanities o conoscere la data di pubblicazione del prossimo Quaderno? Iscriviti alla nostra Newsletter mensile!

Iscriviti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *