Antonio Galante

Nato alla periferia dei bordi, dove la placca euroasiatica resiste alle spinte di quella africana, e il profumo dello Stretto è quello della zagara. Si porta dietro una discreta dose di irrequietezza, una valigia con dentro un ukulele, ed un tomo dell’Harrison di Medicina interna. Dopo il Nordeuropa e il Canada, adesso lavora in Svizzera come epatologo. Affascinato da tutto ciò che abbia un suono, in Germania ha curato per diversi anni un festival culturale (Kalabria Calling) e suonato a sua volta come DJ nei peggiori club di Amburgo.